USI per tutti i gusti sull'asse Ticino-Langhe

© Elle Hughes
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Servizio comunicazione istituzionale

26 Settembre 2024

Con l’inizio del nuovo anno accademico, l’Università della Svizzera italiana (USI) ha inaugurato una collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, in Piemonte (Italia). Il professor Lorenzo Cantoni, direttore del Master in International Tourism e titolare della cattedra UNESCO su media digitali, turismo sostenibile e Patrimonio, ha parlato di questo nuovo progetto in un’intervista pubblicata sulle pagine del settimanale “La Domenica”.

Da tempo a Pollenzo gli studenti (sempre più numerosi) imparano i segreti del “cibo lento”, per cui da anni si battono Carlo Petrini e il suo movimento Slow Food. La partnership instaurata con l’USI, per certi versi unica, permetterà agli studenti del Master USI in International Tourism di immergersi nel sapere e “saper fare” di Slow Food, specializzandosi così in un turismo enogastronomico che è anche – soprattutto – turismo culturale. E, viceversa, agli aspiranti gastronomi di Pollenzo di attingere sulle sponde del Ceresio a una formazione d’eccellenza, che completa il loro percorso in un campo complementare alle scienze gastronomiche, ossia le scienze del turismo.

Lo scambio è nato da una conoscenza e dalla condivisione di “una serie di valori”, ha sottolineato il professor Lorenzo Cantoni nell'intervista rilasciata al settimanale “La Domenica”. “‘Il primo valore – ricorda il professore – è un modo di intendere la cultura in senso lato e originario’. Il termine stesso viene dal latino colo, ‘coltivo’: l’etimologia collega a un livello profondo ‘il mondo dell’agricoltura e dei saperi legati alla terra come fonte di sostentamento con il mondo religioso e del culto che poi diventa cultura in senso lato’”.

A Lugano gli studenti del professor Cantoni studiano, fra le altre cose, l’applicazione delle nuove tecnologie al marketing e alla gestione del turismo. E sanno benissimo che il cibo attira sempre di più, ed è diventato – nell’era della condivisione social, dei talent-show culinari e delle foto dilaganti delle portate al ristorante – un grande catalizzatore di flussi turistici. È successo nelle Langhe e succede già in parte anche in Ticino. La collaborazione accademica tiene il passo di un avvicinamento che è quasi filosofico-esistenziale: il cibo sempre più come immagine, oggetto di comunicazione e di studio, e insieme qualcosa di molto concreto. Gli studenti del Master in International Tourism a Lugano avranno ora alcuni mesi di tempo, fino alla prossima primavera, per decidere se cogliere l’occasione e aggiungere al proprio curriculum un semestre in Piemonte. “Si tratta a nostro modo di vedere di un valore aggiunto per la nostra offerta formativa, gli studenti aderenti avranno accesso a un percorso formativo riconosciuto, sia teorico sia pratico, in un ambito come quello dell’eno-gastronomia in cui la necessità di profili altamente specializzati è cresciuta molto negli ultimi anni, anche in Ticino” osserva Cantoni. A loro volta gli studenti di Pollenzo potranno scegliere di passare il terzo semestre (nel 2025) a Lugano per specializzarsi in turismo internazionale.

Nella sua fase pilota il gemellaggio Lugano-Pollenzo coinvolgerà fino a un massimo di dieci studenti per parte (dieci dal Ticino, dieci dal Piemonte), che potranno conseguire un doppio diploma. “Gli studenti di ciascuno dei due atenei riceveranno un diploma svizzero e uno italiano, rispettivamente in Turismo internazionale a Lugano e in Scienze gastronomiche a Pollenzo” spiega il professor Cantoni. Una formula che viene già utilizzata in altri percorsi accademici ma che rappresenta un unicum nell’ambito degli studi gastronomico-turistici.

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