Un 2014 difficile per il turismo ticinese. Pubblicato oggi l'ultimo Rapporto trend dell'O-Tur (IRE, USI)

Institutional Communication Service

6 May 2015

 

Com’è noto, la meteo inclemente del periodo estivo ha inciso in modo pesante sul 2014 turistico del canton Ticino. In confronto al 2013 gli arrivi complessivi sono calati di 31'000 unità, per un totale di 1'078’548 (-2,9%), mentre i pernottamenti sono stati 85'085 in meno, per un complessivo di 2'318'717 (-3,5%). Nel suo ultimo Rapporto trend, pubblicato oggi, l’Osservatorio del Turismo dell’USI (Istituto di ricerche economiche, IRE) offre uno sguardo di dettaglio sulle componenti e le dinamiche che hanno portato a questi risultati.

Il Rapporto trend è la fotografia approfondita dell’andamento del mercato turistico ticinese scattata annualmente dall’O-Tur. Per aiutare a inquadrare al meglio questo rapporto e le sue finalità, nella sua ultima newsletter l’Osservatorio propone una riflessione sull’importanza delle statistiche e della loro analisi per decisioni strategiche migliori. Alla riflessione si accompagnano anche interventi che chiariscono alcuni dei concetti tecnici più utilizzati nell’analisi dei dati su arrivi e pernottamenti e che suggeriscono qualche “trucco” per leggere con più attenzione e più profitto le statistiche ufficiali.

Rapporto trend 2014: luci d’inverno…
Il Rapporto trend 2014 evidenzia che, nonostante la frenata rispetto a un 2013 relativamente positivo, i risultati sono rimasti comunque su un livello superiore al 2012, annus horribilis per il turismo ticinese. A contenere i danni ha contribuito una stagione invernale 2014 che ha fatto segnare un aumento del 2,1% degli arrivi (+6'500, 311'561 in totale) e dello 0,2% dei pernottamenti (+1'390, 634'415 in totale). Paragonando i dati alla media del periodo 2009-2013, il settore alberghiero ticinese ha visto 7'500 arrivi in più (+2,5%), ma 6'324 pernottamenti in meno (-1%). Si è trattato insomma di un inverno sostanzialmente in linea con il recente passato, a confermare il grande potenziale di una stagione spesso bistrattata.

… ma niente sogni nelle notti di mezza estate
Per una meta turistica ad elevata dipendenza stagionale quale il Ticino, dove il periodo estivo (maggio-ottobre) raccoglie in media oltre il 70% del totale dei pernottamenti, un’estate praticamente non pervenuta come quella del 2014, con piogge abbondanti e basse temperature, si è decisamente fatta sentire sul settore turistico. La stagione estiva si è chiusa con l’arrivo di 766'987 visitatori, in diminuzione di 38'000 unità rispetto al 2013 (-4,8%); le notti che hanno passato in albergo sono state 86'000 in meno, per un totale di 1'684'302 (-4,9%). Sul medio termine, ovvero rispetto al periodo 2009-2013, questi dati significano un calo del 2,9% per gli arrivi e del 6% per i pernottamenti. Complice un luglio particolarmente difficile (-7,8% di pernottamenti su base annua e -12% sul medio periodo), l’estate 2014 è stata così la seconda peggiore degli ultimi 20 anni.

Ci si ferma di meno: una tendenza generale, ma occorre fare attenzione
Considerando l’andamento sul lungo termine, si osserva che gli arrivi in Ticino hanno mantenuto una certa stabilità, anche se all’interno di un’alternanza ciclica tra crescita e riduzione. La tendenza dei pernottamenti mostra invece un calo, a causa della costante diminuzione della permanenza media dei visitatori, passata da quasi tre giorni nel 1993 a poco più di due oggi (-23,3%). Se da un lato questa contrazione risponde a un cambiamento di abitudini osservabile a livello generale, dall’altro deve rimanere un segnale di attenzione, perché è proprio l’incremento dei pernottamenti più che degli arrivi a portare i maggiori benefici all’economia cantonale.

Prosegue il calo dei turisti tedeschi
La flessione complessiva registrata nell’estate 2014 è stata spinta soprattutto da quella dei turisti confederati, i più sensibili alla meteo, e dei turisti europei. I pernottamenti dei primi (1'038'258 in totale) sono diminuiti su base annua di 37'343 unità (-3,5%), quelli dei secondi di 40'000 unità (-7,6%). Rispetto al periodo 2009-2013, le presenze in albergo dei confederati sono invece rimaste sostanzialmente in linea, con una lieve diminuzione dello 0,9% (-8'000 unità), mentre i pernottamenti europei sono regrediti del 20,7% (-125'000). È continuato in particolare il calo dei turisti tedeschi: con un totale di 196'160, i loro pernottamenti nell’estate 2014 sono stati 24'000 in meno su base annua, una contrazione che diventa del 28,5% se confrontata con la media 2009-2013. Da parte loro, i turisti italiani (terzo mercato di riferimento per il Ticino) sono cresciuti su base annua (2'500 pernottamenti in più, +2,6%, per un totale di 98’157), ma sono stati comunque meno della media 2009-2013 (-3'700 unità).

Lenta ma costante trasformazione: si consolida la quota del mercato interno
Queste variazioni confermano una trasformazione lenta, ma costante, della domanda di turismo verso il Ticino. Il mercato interno ha rafforzato la sua importanza, arrivando nell’estate del 2014 a coprire da solo il 61,6% delle presenze in albergo (contro il 58,4% della media 2009-2013). Nonostante la flessione del 2014, la domanda svizzera avrà ancora più peso nei prossimi anni. Il mercato tedesco mantiene numeri assoluti rilevanti, ma perde sempre più quota (11,6% del totale dei pernottamenti contro il 15,3% medio nel periodo 2009-2013) e probabilmente il cambio franco-euro accelererà ulteriormente la tendenza. L’Italia resta il terzo mercato (5,8%), mentre gli Stati Uniti si collocano quarti, con una flessione annua (1'733 pernottamenti in meno, -2,9%), ma una lieve progressione sul medio periodo (+1,6%). Il mercato dei Paesi del Golfo si configura come il primo mercato “lontano”: 35'000 pernottamenti nell’estate 2014, il 2,1% del totale (più di Francia, Paesi Bassi e Regno Unito); segna invece il passo quello cinese. Complessivamente l’Asia registra una crescita di solo lo 0,2% rispetto all’estate del 2013, ma del 46,6% in confronto alla media 2009-2013.

Un segnale positivo dal Bellinzonese
Sempre con riferimento alla stagione estiva 2014, il Bellinzonese e Alto Ticino è l’unica delle quattro grandi regioni turistiche ticinesi ad aver conosciuto un incremento: con 3'000 pernottamenti in più, il totale è salito a 118'171, +2,7% rispetto al 2013 e +2,8% rispetto alla media 2009-2013, grazie in particolare alla maggior presenza di compatrioti (6'000 pernottamenti in più, +9,8%). Complessivamente l’area ha assorbito il 7% dei pernottamenti estivi totali in Ticino (contro il 6% nel 2013), risultando la terza regione in ordine di volume.

Lago Maggiore e Valli pagano la contrazione della domanda tedesca
La regione del Lago Maggiore e Valli è stata invece quella più interessata dal calo in termini assoluti: nel corso della stagione estiva sono stati registrati 835'331 pernottamenti, 61'289 in meno su base annua (-6,8%) e 84'995 in meno sul medio periodo (-9,2%). L’area è stata penalizzata in particolare dalla regressione della domanda tedesca (-10,9% rispetto al 2013, 14'308 presenze in albergo in meno) e confederata (-5,7%, 37'840 pernottamenti in meno), ma è rimasta comunque la prima regione turistica in Ticino per volume (49,6% dei pernottamenti estivi totali, contro il 51% nel 2013), continuando a essere – nonostante il calo – la meta preferita di tedeschi e svizzeri.

Mendrisiotto: calano le presenze di tedeschi e confederati
Pure il Mendrisiotto e Basso Ceresio ha risentito particolarmente della diminuzione della presenza tedesca (-24,9%, 2'366 presenze in albergo in meno) e confederata (-21,8%, 11'000 presenze in albergo in meno). Complessivamente, i pernottamenti nella regione sono scesi in un anno di 16'563 a 81'335 (-16,9%), portando la quota assorbita dalla regione sul totale di pernottamenti dal 6% dell’estate 2013 al 4,8% di quella 2014.

Il Luganese contiene i danni grazie anche alla crescita del mercato italiano
Anche il Luganese ha visto un riflusso della domanda turistica, con 12'000 presenze in albergo in meno in confronto all’estate 2013 (-1,8%). A contenere parzialmente il calo dei pernottamenti tedeschi (-10,4%, 7'000 unità in meno) sono state la crescita della presenza confederata (+1,8%, ovvero 5'382 pernottamenti in più) e di quella dei turisti italiani (+3,3%, 2'000 pernottamenti in più), di cui il Luganese è risultata essere la meta preferita. La regione ha inoltre richiamato la pressoché totalità della domanda dei mercati che non fossero Svizzera, Germania e Italia, assorbendo complessivamente il 38,6% delle presenze totali dell’estate 2014 in Ticino (2% in più rispetto al 2013).

Il rapporto nella sua interezza, con dati più dettagliati relativi anche alle strutture alberghiere (andamento per categoria e tasso di occupazione) e all’offerta turistica, è disponibile all’indirizzo:
http://www.otur.usi.ch/it/analisi-domanda

Per maggiori informazioni:
Igor Sarman
Osservatorio del turismo, USI
Istituto di ricerche economiche (IRE)
Facoltà di scienze economiche
+41 58 666 4790   
[email protected]

Events
15
July
2024
15.
07.
2024
17
July
2024
17.
07.
2024
19
July
2024
19.
07.
2024
22
July
2024
22.
07.
2024
30
July
2024
30.
07.
2024