Oltre 14 milioni di franchi ottenuti nel 2011 dai ricercatori dell'USI: più che triplicato in 10 anni il finanziamento alla ricerca competitiva

Institutional Communication Service

7 May 2012

A pochi giorni dal Dies academicus, l’Università della Svizzera italiana pubblica i nuovi dati relativi ai finanziamenti ottenuti dai suoi ricercatori su base competitiva, ossia quelli conquistati in concorrenza con altre università e attribuiti in gran parte dal Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica (FNS) e l’Unione Europea (UE). Un’occasione per tracciare un bilancio sulla progressione del volume dei finanziamenti all’USI negli ultimi 10 anni con Gabriele Gendotti, neo presidente del Consiglio di fondazione del FNS.

La ricerca è un settore di capitale importanza per l’USI, perché dalla qualità dei risultati e dal successo ottenuti in questo difficile e impegnativo esercizio dipende, in larga misura, il prestigio dell’istituzione e il suo contributo alla società e all’economia. I dati dell’ultimo decennio mostrano una notevole crescita concentrata nei finanziamenti alla ricerca qualitativamente più valida, quella competitiva, il cui volume è più che triplicato passando dai 4 milioni di CHF del 2002 ai 14.6 milioni del 2011:

 
FIGURA 1: i fondi di ricerca competitiva ottenuti
dall’USI negli ultimi 10 anni (in migliaia di CHF)

«Il progressivo e costante aumento dei finanziamenti ottenuti dall’USI nel corso degli anni nell’ambito della ricerca competitiva» - commenta Gabriele Gendotti, neo presidente del consiglio di fondazione del FNS - «costituisce la prova del nove del successo del progetto universitario della Svizzera italiana e della grande opportunità che l’ulteriore consolidamento attraverso nuovi investimenti, penso in particolare al progetto di Master School in medicina, costituisce per la crescita del Canton Ticino.» «La ricerca scientifica è il motore dell’attività universitaria e solo attraverso l’investimento nelle nuove leve scientifiche è possibile rimanere competitivi e posizionarsi a livello internazionale» - continua Gendotti. «Poiché conosco bene il rigore delle procedure di selezione con valutazioni secondo meticolosi standard internazionali, i risultati ottenuti dimostrano la grande qualità scientifica dell’attività di ricerca dell’USI».

Interessanti indicazioni provengono dalla ripartizione dei finanziamenti alla ricerca competitiva tra le diverse istanze dell’USI (sono disponibili i dati degli ultimi 6 anni): se le tre Facoltà storiche – Architettura, Scienze economiche e Scienze della comunicazione – hanno gradualmente aumentato il proprio contributo passando da un totale di 2.7 milioni a 4.7 milioni di CHF annui, a fare la differenza nella progressione degli ultimi anni è stata in particolare la Facoltà di scienze informatiche, nata nel 2004, passata da 1.5 milioni a 4.8 milioni di CHF. Da notare il cospicuo e costante contributo dell'Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB) di Bellinzona e dell’Istituto Dalle Molle di Studi sull'Intelligenza Artificiale (IDSIA), affiliati all’USI:

 

FIGURA 2: i fondi di ricerca competitiva
per Facoltà o Istituto (in migliaia di CHF)

E il 2012 si prospetta un anno altrettanto positivo: nell’ultima procedura di valutazione scientifica dei progetti inoltrati al FNS, i cui risultati sono stati resi noti qualche settimana fa, i ricercatori dell’USI sono infatti riusciti a portare nella Svizzera italiana altri 4.5 milioni di CHF. Importante locomotiva di quest’ultima sessione è stato l'Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB) di Bellinzona, che da solo ha raccolto circa la metà dei fondi. Oltre a nuovi finanziamenti per 4.5 milioni di franchi, in questa sessione si osserva la solidità dell'insieme delle quattro Facoltà dell’USI con tassi di successo del 68% per numero di progetti e del 61% per il finanziamento, dati ben superiori alla media complessiva del FNS.

Oltre ai fondi competitivi l’USI si aggiudica altri finanziamenti per la ricerca da fonti esterne – principalmente mandati da enti pubblici e privati su argomenti specifici – che ammontano in media ad ulteriori 3 milioni di franchi annui e che non sono contemplati in questi grafici.

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