Un volume sui fondovalle del Canton Ticino

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24 March 2010

Martedì 30 marzo 2010 alle ore 18.00 l'architetto Domenico Lungo presenterà il suo libro Il territorio edificato. Le trasformazioni dei fondovalle del Canton Ticino (Milano 2009) alla Biblioteca dell'Accademia di architettura di Mendrisio (Università della Svizzera italiana). All'incontro parteciperanno la professoressa Maria Grazia Folli, ordinaria di composizione architettonica e urbana al Politecnico di Milano, e l'architetto Mario Botta. La presentazione è rivolta a tutti gli interessati.
 
La Biblioteca dell'Accademia si riconferma spazio di incontro, di dibattito, di invenzione, vera e propria dimora per la cultura e la memoria. Questa volta diventa lo scenario ideale per presentare un'indagine condotta da Domenico Lungo. L'ipotesi messa in atto da Lungo è quella di verificare le ragioni dell'esistente e le possibilità di sostenere delle proposte progettuali in grado di accogliere le dinamiche delle reali trasformazioni territoriali. Assumere l'esistente appare come la condizione essenziale per approntare una strategia progettuale che a fronte di una generica urbanizzazione, attuata o teorizzata, propone il recupero e la valorizzazione dei luoghi nella loro individualità e identità.  
 
Il territorio analizzato è quello del Canton Ticino nel risultato dei processi che hanno portato alla strutturazione e configurazione dello spazio del fondovalle - uno spazio segnato nello sviluppo e definizione del suo carattere e della sua identità dal passaggio e dalla sovrapposizione di trame infrastrutturali che in diverse forme, modalità e scansioni temporali hanno inciso sull'edificazione del paesaggio urbano e sul paesaggio naturale. Concentrare l'attenzione sui fondovalle significa occuparsi del sistema di infrastrutture che li hanno attraversati e disegnati, ma soprattutto fissare i caratteri di un territorio attraversato come quello del Ticino. 
 
I fondovalle sono essenzialmente spazi della mobilità e la loro connotazione è da ricercare nelle modalità insediative del sistema delle infrastrutture. 
 
Lo studio si struttura in due parti: nella prima s'individuano le fasi di costituzione del fondovalle come spazio attraversato e la vocazione di naturale via di penetrazione che dalla pianura padana arriva fin dentro il cuore delle Alpi. Si tratta di una descrizione che individua e suddivide la forma singolare di ogni infrastruttura che segna il passaggio sul fondovalle e dei relativi effetti morfogenetici. 
 
Nella seconda parte si sono individuati, di queste forme, gli effetti morfogenetici, si colgono i temi, le indicazioni e le problematiche offerte dalla descrizione e come queste sono state tradotte e interpretate dalla pratica architettonica. 
Inoltre sono presentati dei progetti paradigmatici, progetti urbani consapevoli, che nascono dall'intenzione di costruire adeguatamente nel e per il contesto in cui intervengono. 
 
Lo studio nella parte finale propone di arrivare a comporre una vera e propria cartografia in divenire, di approntare una mappa mutevole su cui segnare i luoghi sensibili dove intervenire, con la quale poter prevedere una loro possibile evoluzione e capacità di adattamento, o semplicemente constatare i cambiamenti del loro statuto.
 
Scrive Mario Botta a questo proposito: "Di fronte ai processi di globalizzazione via via sempre più presenti anche nella vecchia Europa, la ricerca di una propria identità di fronte allo smarrimento che tocca il nostro modo di vivere passa attraverso il senso di appartenenza a un determinato territorio e alla identificazione della propria cultura in un paesaggio. In questa prospettiva la gestione e il governo di un territorio diventano elementi strutturali nella ricerca di un nuovo equilibrio rispetto all'organizzazione dello spazio di vita delI'uomo. Se aggiungiamo a queste constatazioni l'attuale complessità degli ecosistemi in atto, con il passaggio da una condizione dove il territorio da supporto geografico-economico si trasforma sempre più in una realtà vivente, diventa evidente come la necessità di un nuovo approccio pianificatorio si faccia oramai urgente. È in questo quadro storico che Domenico Lungo sviluppa alcune riflessioni di grande interesse rispetto al Canton Ticino e in particolare ai suoi fondovalle. Il ricercatore con questa sua analisi espone la convinzione che solo partendo dalla conoscenza approfondita delle trasformazioni in atto è possibile far sì che il luogo ritorni, come nel grande passato, a dare indicazioni e suggerimenti per le edificazioni future".
 
Domenico Lungo si laurea in architettura a Milano nel 1992. Alla pratica lavorativa affianca l'attività didattica presso l'Accademia di architettura di Mendrisio con gli architetti Mario Botta, Aurelio Galfetti e Michel Desvigne. Consegue il Dottorato di Ricerca presso il Politecnico di Milano nel 2007. È stato capo redattore della rivista Archi e ha redatto e curato testi per varie riviste e pubblicazioni. È professore di composizione e progettazione urbana presso il Politecnico di Milano e docente alla SUPSI (Scuola Universitaria Professionale della Svizzera italiana) a Lugano. Attualmente collabora con gli architetti Davide Macullo e Marco Strozzi. 
 
La presentazione del libro di Domenico Lungo, Il territorio edificato. Le trasformazioni dei fondovalle del Canton Ticino, si terrà martedì 30 marzo 2010 alle ore 18.00 alla Biblioteca dell'Accademia di architettura (accanto a Palazzo Turconi, in Via Turconi 21, Mendrisio, Svizzera). Al termine dell'evento a tutti i presenti sarà offerto un aperitivo. 
 
Informazioni
Amanda Prada, Responsabile comunicazione e conferenze, Accademia di architettura di Mendrisio, tel. +41 58 666 58 69, [email protected]

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