Una nuova Facoltà in scienze biomediche per lo sviluppo del Master in medicina

Servizio comunicazione istituzionale

8 Ottobre 2013

Il Consiglio dell’Università, riunitosi in seduta straordinaria lo scorso venerdì 4 ottobre, ha approvato il Rapporto per una Facoltà di scienze biomediche all’USI. Ora il documento è posto all’attenzione del Consiglio di Stato, che nei prossimi mesi sarà chiamato a preparare un messaggio che dovrà successivamente essere discusso in Gran Consiglio. 

I contorni del progetto sono chiari dal punto di vista accademico: tocca ora alla politica valutare quanto proposto dal gruppo di studio Scenari per una strutturazione della formazione clinica in medicina nel Ticino. La nuova Facoltà accoglierebbe al suo interno un Istituto di medicina umana, a cui sarebbe preposta l’organizzazione e la gestione del Master in Medicina; l’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB) e le relative attività formative a livello dottorale; la formazione continua in imprenditorialità, con l’istituzione di un Center of Advanced Studies in Biomedical Entrepreneurship (CASEbiomed); altre attività di formazione e ricerca in comune con le Facoltà di scienze della comunicazione, scienze economiche e scienze informatiche.

Un’occasione da non perdere

La carenza di medici, con la necessità di far capo a medici esteri, e il limitato numero di posti di formazione offerti dalle Facoltà svizzere sono spesso al centro del dibattito politico nazionale. In questo contesto, il progetto proposto al Consiglio di Stato va incontro alla decisione di principio del “Dialogo della politica nazionale della sanità”, organo comune alla Confederazione e ai Cantoni, che prevede la creazione a livello svizzero 300 posti in più rispetto ad oggi, a partire dall’anno accademico 2018/2019. A livello ticinese trova consenso la necessità di nuove strategie di sviluppo, anche per compensare le difficoltà della piazza finanziaria: la ricerca scientifica potrebbe rappresentarne un importante elemento, in particolare nel campo biomedico, cardiologico, oncologico e neurologico.

Il contesto per l’istituzione di una nuova Facoltà in questo settore sembra quindi estremamente favorevole a livello sia nazionale che cantonale, costituendo un’occasione da non perdere per lo sviluppo non soltanto scientifico, ma anche sociale ed economico della Svizzera italiana.

Il Master in medicina umana: una collaborazione allargata con diverse Facoltà

Così contestualizzato, all’interno di un Istituto di medicina umana entro una Facoltà di scienze biomediche, il Master in medicina dell’USI godrebbe della collaborazione con varie università convenzionate, di cui una assumerà il ruolo di università di riferimento per l'accreditamento del Master e il riconoscimento dei primi titoli. Le Facoltà convenzionate collaborano in egual modo sul fronte della didattica, della ricerca, della clinica e a vario titolo nell’acquisizione degli studenti.

Il Master dell’USI, che dovrebbe accogliere al primo anno dai 60 ai 70 studenti, avrà successo se saprà offrire non solo un insegnamento di qualità, ma anche opportunità che lo distinguano dalle altre formazioni. Nel rispetto nel Catalogo delle competenze del BAG (Ufficio federale della sanità pubblica), è immaginabile che il Master dell’USI si differenzi per due caratteristiche:

  1. Un approfondimento di competenze scientifiche per una miglior preparazione alla ricerca. L’USI grazie alle competenze dell’Istituto di ricerca in biomedicina e dell’Istituto di scienze computazionali può offrire fin da subito buone opportunità e rendere attrattivo il nuovo percorso di formazione clinica.
  2. Un approfondimento relativo alla gestione della salute pubblica con particolare attenzione alla medicina di famiglia. Già nel primo rapporto del Gruppo di lavoro si segnalava la possibilità di creare un Istituto di medicina di famiglia, come previsto in varie Facoltà e come preconizzato da varie iniziative politiche in via di concretizzazione. La formazione in medicina di famiglia è una specializzazione successiva al Master, ma si potrebbero offrire degli insegnamenti già nel corso del programma, analogamente a quanto previsto per le competenze scientifiche. Le competenze presenti all’USI negli ambiti della comunicazione sanitaria (Health Communication) e della salute pubblica (Public Health) e le relative reti scientifiche potrebbero rappresentare un supporto interessante.

Costi e prossimi passi

Il Rapporto di approfondimento si era concentrato unicamente sul Master in medicina umana. La proposta di una Facoltà di scienze biomediche amplia il campo di attività, ma delinea un contesto organizzativo coerente ad attività già in atto e già finanziate con canali propri. Non sussistono pertanto modifiche rispetto alle precedenti previsioni finanziarie: la differenza tra le entrate (CHF 17'790'000) e le uscite (CHF 23'130'000) è dell’ordine di 6 milioni di franchi e rappresenta la base di calcolo per il contributo straordinario del Cantone. Nel modello proposto la ricerca di base si dovrà avvalere del supporto di Fondazioni private che assumano la gestione e il finanziamento e permettano una chiara separazione contabile dei costi. Già attualmente per la ricerca fondamentale vengono investiti in Ticino 21,5 milioni di CHF e nella ricerca clinica circa 9 milioni. 

Una chiara e rapida presa di posizione da parte del Consiglio di Stato prima e del Gran Consiglio poi risultano di primaria importanza rispetto al successo finale del progetto. Sono quindi preconizzabili le seguenti fasi di sviluppo:

  1. Di qui al 2014 l’approvazione del Rapporto da parte del Consiglio di Stato circa la decisione dell’USI di creare una Facoltà di scienze biomediche, quindi la preparazione del messaggio e la sua discussione ed eventuale approvazione da parte del Gran Consiglio.
  2. Tra il 2014 e il 2017, la nuova Facoltà dovrebbe consolidare i propri organi e l’IRB assumere il ruolo di suo istituto, mentre la CRUS dovrebbe decretare ufficialmente l’aumento di posti di formazione a livello di Bachelor. Nel semestre invernale 2014/15 potrebbero quindi partire i corsi di Bachelor nelle Facoltà di Medicina convenzionate per gli studenti che intendono continuare la formazione Master all’USI.
  3. Nel 2017 si prevede l’inizio dei corsi del Master all’USI (semestre invernale 2017/18), nonché il completamento degli organi della Facoltà e della nomina dei professori. Seguirebbero l’assegnazione dei primi diplomi, i primi esami di Stato (estate 2020) e la conclusione della procedura di accreditamento.
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