"Lo straniero in cartellone" Identità e alterità nei manifesti politici svizzeri tra 1918-2010. Presentazione della mostra in occasione della Settimana contro il razzismo 2014

Servizio comunicazione istituzionale

12 Marzo 2014

Il prossimo venerdì 21 marzo alle ore 18:00, nell’auditorio del Campus di Lugano, avrà luogo la conferenza "Lo straniero in cartellone” Identità e alterità nei manifesti politici svizzeri tra 1918-2010. L’evento apre la Settimana contro il razzismo 2014, rassegna che si tiene in tutti i Cantoni della Svizzera latina dal 21 al 28 marzo.

Organizzata dal Delegato cantonale all’integrazione in collaborazione con l’USI, la presentazione prevede i saluti del Consigliere di Stato Norman Gobbi, del Decano della Facoltà di scienze della comunicazione Lorenzo Cantoni, con a seguire gli interventi (in italiano e francese) del prof. Francesco Garufo e della ricercatrice Christelle Maire, curatori della mostra "Lo straniero in cartellone", realizzata dall'Università di Neuchâtel ed esposta nel Cantone romando nel 2013. Al termine dell’incontro, moderato dallo stesso Delegato cantonale all’integrazione Francesco Mismirigo, sarà aperto il dibattito con il pubblico.

Come recita il catalogo dell’esposizione “Su un periodo di quasi cent’anni i manifesti testimoniano della permanenza del tema dello straniero nel paesaggio politico svizzero. Prodotti tanto dalla propaganda antisemita quanto da quella marxista, da organizzazioni conservatrici, da sindacati operai o da partiti di ogni orientamento politico, i manifesti dimostrano la diversità delle opinioni su questo tema, spesso e volentieri emotivo e polemico (…). Nonostante l’ampia varietà di definizioni e rappresentazioni, salta agli occhi la ripetizione di certi simboli. Il rosso, quasi onnipresente, è usato sia per evocare il movimento operaio che la bandiera nazionale. Sono spesso impiegati anche i simboli identitari elvetici: croce bianca, alpigiani, paesaggi di montagna. Da parte sua, lo straniero è pure lui raffigurato con tratti stereotipati. Porta spesso i baffi, ha i capelli e la pelle scura. Sono anche presenti i simboli culinari (il fiasco di Chianti, gli spaghetti, la fonduta, ecc.). Se questi simboli non sorprendono, colpisce invece il fatto che queste forme di rappresentazione sono spesso comuni alle diverse formazioni politiche, a prescindere dalle loro posizioni ideologiche. I manifesti dimostrano pertanto che gli stranieri partecipano pienamente, in un gioco di reciprocità basato sull’alterità, alla definizione dell’identità elvetica, indipendentemente dalla visione, integrativa o esclusiva, dell’appartenenza nazionale. Questo processo dialettico nutre così le nostre rappresentazioni collettive e contribuisce alla costruzione della realtà sociale e politica della Svizzera”.

Per altre informazioni
Francesco Mismirigo, Delegato cantonale
+41 (0)848 14 32 01/02
+41 (0)79 569 69 83
[email protected]

www.settimanacontroilrazzismo.ch
www.letrangeralaffiche.ch

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