Altr'Arti 2014. Incontri primaverili d'arte: TIBET

Servizio comunicazione istituzionale

10 Marzo 2014

Il TEC-Lab, Facoltà di scienze della comunicazione
Università della Svizzera italiana, USI è lieto di presentare

Altr’Arti 2014. Incontri primaverili d’arte

TIBET

25 marzo, 1°, 8 e 15 aprile 2014, ore 18.30
Università della Svizzera italiana, Campus di Lugano, Via Buffi 13

Altr’Arti è il ciclo primaverile di incontri d’arte proposto dal 2006 dalla Società Ticinese di Belle Arti, che offre uno sguardo sull’arte delle cosiddette culture extra-europee, in un confronto utile anche alla comprensione dei linguaggi artistici dell’Occidente e dell’arte contemporanea in generale. Dal 2010 e fino al 2014, il ciclo si sofferma sull’arte tradizionale delle grandi civiltà dell’Oriente.

Il viaggio è partito dal Giappone, nel 2010, e ha toccato successivamente la Cina, l’India e l’Indocina e si conclude ora con il Tibet. Per secoli, il Tibet ha assorbito svariati influssi buddisti dalle civiltà circostanti che, una volta integrati nella cultura locale, sono poi stati preservati dai mutamenti a causa del carattere impervio del territorio, in una sorta di “serra”. In estrema sintesi, l’arte sacra tibetana esprime il tentativo di imprimere nell’immagine una vigorosa valenza mistica, evocata da un meditatore per potere essere efficacemente trasmessa, con le minori varianti possibili, ad un altro meditatore, utilizzando complesse simbologie e codici iconologici. Da tale prospettiva, i cinque incontri approfondiranno diversi aspetti dell’arte del Tibet, quella sacra e quella popolare, come il teatro, con cui riflettere sulle condizioni, spesso paradossali, del perdurare della tradizione nella modernità.

Il programma di Altr’Arti 2014 è sviluppato dal Museo delle Culture con la collaborazione scientifica del Museo Nazionale d’Arte Orientale “Giuseppe Tucci” di Roma ed è presentato nell’ambito dell’iniziativa C@USI. Incontri culturali all’USI, promossa dal TEC-Lab, Facoltà di scienze della comunicazione, Università della Svizzera italiana.

Prosegue con questo ciclo l’iniziativa C@USI. Incontri culturali all’USI, promossa dal TEC-Lab  (www.tec-lab.ch), Facoltà di scienze della comunicazione, Università della Svizzera italiana, che, attraverso una programmazione variegata ed eterogenea, comprendente anche eventi legati alle arti figurative, alla musica e alla danza si propone di divenire promotore e contenitore culturale, capace di instaurare rapporti di duratura collaborazione con istituzioni esterne e di sollecitare la partecipazione di un pubblico giovane non solo agli appuntamenti culturali del territorio, ma anche alla programmazione stessa di C@USI.

La quota di partecipazione alle 5 conferenze del ciclo è di: Fr. 10.– per serata per i soci STBA; Fr. 12.– per serata per i non soci. Gratuito per studenti e disoccupati.

Le serate si pagano direttamente sul posto.

Per informazioni: Benedetta Giorgi Pompilio, tel. +41 (0)91 815.79.94, cell +41 (0)76 384.65.35, e-mail [email protected], www.stba.ch


Questa ed altre immagini in alta risoluzione sono disponibili negli allegati in calce.

Calendario degli incontri:

APPUNTAMENTO RINVIATO A DATA DA DEFINIRE
(inizialmente previsto martedì 18 marzo 2014, ore 18.30, Università della Svizzera italiana, Auditorium)

Architettura e cultura del Tibet
Paola Mortari Vergara Caffarelli
Già professore ordinario  di storia dell’arte dell’Asia orientale all’Università di Genova
L'architettura è lo spazio che ciascuna cultura si crea a sua immagine e somiglianza, per agire e svilupparsi. Alle origini, le linee essenziali dello stile architettonico tibetano si collegavano strettamente alle credenze animistiche e sciamaniche. Grazie alla diffusione del buddismo e alle conquiste territoriali, le architetture si arricchiranno poi di modelli dall'India, Nepal, Cina, Asia Centrale, fino a raggiungere nel XV secolo una compiuta ed originale sintesi, elegante e potente. In seguito, con la conversione dei mongoli al buddismo tibetano e l'avvento dei Dalai Lama, lo stile si fuse in maniera eclettica con le tradizioni locali di Mongolia, Asia Centrale, Cina, come si osserva ancora oggi.

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Martedì 25 marzo 2014, ore 18.30 – Aula A11
Stabile come una montagna. L’arte del ritratto dei grandi Lama del Tibet
Ramon N. Prats
Tibetologo e docente all’Università “Pompeu Fabra” di Barcellona
I dipinti e le sculture che rappresentano i lama tibetani sono molto più di semplici ritratti. Sono veicoli artistici d’informazioni sul contesto biografico e religioso del personaggio ma, soprattutto, gli adepti al buddismo tantrico ci vedono una personificazione dello stato buddhico. Una volta consacrati, i ritratti diventano oggetti di devozione e, come delle icone, comunicano il carisma religioso del maestro e diventano una metafora del suo spirito. Uno spirito stabile come una montagna e illimitato come lo spazio… La visione metafisica del lama, alla base della tradizione iniziatica, ha prodotto una straordinaria scuola ritrattistica che ha contribuito notevolmente all’arte iconografica tibetana. 

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Martedì 1° Aprile 2014, ore 18.30 - Auditorio
Il kLu Khang nei pressi del Potala a Lhasa: fotografie e interpretazioni
don Francis V. Tiso
Docente di buddismo dell’Asia centrale alla Pontificia Università Gregoriana di Roma
Il kLu Khang è un edificio di culto situato nei pressi del più celebre Palazzo del Potala a Lhasa. Gli affreschi di questo “Tempio dei Naga” (divinità metà umane e metà serpente) costituiscono un vero e proprio riassunto figurativo della concezione del corpo secondo lo yoga, qui inteso secondo una sintesi della tradizione dei “grandi realizzati” (mahasiddha) con quella della “grande perfezione” (dzogchen). Nella storia del Tibet, è appunto in tale doppia chiave interpretativa che il lignaggio dei Dalai Lama si costituisce come “l’incorporamento”, o l’incarnazione, di un’ulteriore condizione, capace di permettere l’efficace integrazione delle tradizioni contemplative himalayane. 

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Martedì 8 aprile 2014, ore 18.30 - Auditorio
Sulle orme della spedizione Tucci in Tibet (1933). Immagini d’arte e architettura a confronto
Marialaura di Mattia
Docente d’archeologia e storia dell’arte dell’Asia Orientale all’Università “La Sapienza”, Roma
Nel 1933, il celebre esploratore e orientalista italiano Giuseppe Tucci (1894-1984) compì una mitica spedizione nell’impervio paesaggio del Tibet Occidentale, tra gole siderali, altopiani e valli d’alta montagna. L’ampia documentazione fotografica in bianco e nero di cui disponiamo sarà qui messa a confronto con immagini scattate negli stessi luoghi alla fine degli anni ‘90, illuminando tesori artistici apparentemente sepolti nelle pagine di antichi libri con i vividi colori del presente. Le immagini saranno lo spunto per percorrere la storia millenaria dell’area dell’Himalaya occidentale, teatro di fenomeni di irradiazione culturale di vasta portata legati alla diffusione del buddismo, le cui tracce sono giunte sino a noi sotto forma di palazzi ed edifici religiosi, ricchi di testimonianze artistiche. 

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Martedì 15 aprile 2014, ore 18.30 - Auditorio
Il “lhamo” tibetano. Un teatro arcaico alla fine del moderno
Antonio Attisani
Docente di storia del teatro all’Università di Torino
Tempo fa si poteva parlare del teatro tibetano ache lhamo come del “teatro vivente” più antico del mondo. Se però "vivente" è un organismo che continua a svilupparsi e a mutare in armonia con il proprio tempo, la condizione del lhamo oggi è ben altra. L’ultimo maestro e figlio d’arte della tradizione, Norbu Tsering, è scomparso senza lasciare eredi e nel mondo l'interesse e lo spazio per la cultura laica e popolare tibetana si riducono sempre più. L’incontro intende mettere in luce i due aspetti del problema: i caratteri di una tradizione straordinaria e la colpevole distrazione che la sta confinando in un passato, di cui rischia di non restare nemmeno una degna memoria.

 

Contatti:

Cristina Elia e Giovanni Zavaritt
Università della Svizzera italiana
Tel +41 (0)58.666.47.92
e-mail: [email protected]

Benedetta Giorgi Pompilio
Museo Cantonale d’Arte, Lugano
Tel. +41 (0)91.815.79.94
Cell +41 (0)76.384.65.35
e-mail: [email protected]

Anna Poletti
Dicastero Attività Culturali
Tel. +41 (0)58.866.72.16
e-mail:[email protected]

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