Diritti Umani: Svizzera inadempiente? Le ultime raccomandazioni alla Confederazione da parte del Consiglio ONU per i diritti umani

Il 29 ottobre 2012 la situazione dei diritti umani in Svizzera è stata sottoposta per la seconda volta alla procedura dell’Esame Periodico Universale (EPU, Universal Periodic Review), il sistema di scrutinio internazionale in materia di diritti umani realizzato sotto gli auspici del Consiglio per i diritti umani dell’ONU.

In tale contesto, ogni paese delle Nazioni Unite ha avuto l’opportunità di formulare raccomandazioni al nostro Paese. Dall’esame è emerso che, nonostante la sua solida tradizione legata al rispetto dei diritti umani, la Svizzera deve compiere ancora molti sforzi per una loro migliore promozione e protezione.

Nell’ambito di un programma di sensibilizzazione a livello nazionale condotto in tutte le università svizzere, il Centro svizzero di competenza per i diritti umani (CSDU), in collaborazione con l’Istituto di diritto dell’USI, organizza una serata informativa con un dibattito pubblico al quale rappresentanti del Cantone, dei comuni e delle ONG sono invitati a discutere in merito alla portata delle raccomandazioni formulate e alla loro implementazione.

La conferenza si terrà  martedì 4 dicembre 2012 alle ore 17.30 nell’aula A21 del Campus di Lugano. Dopo il saluto del prof. Marco Borghi (direttore dell’Istituto di diritto dell’USI), la dottoressa Federica De Rossa Gisimundo terrà una relazione sul tema “La procedura dell’Esame Periodico Universale e la sua portata per la Confederazione, i cantoni e i comuni”. Dopo questi due interventi, si aprirà la discussione sulle ultime raccomandazioni del Consiglio per i diritti dell’uomo, che vedrà come partecipanti: Mario Branda (avvocato, sindaco di Bellinzona e presidente della Commissione cantonale per l'integrazione degli stranieri), Marilena Fontaine (avvocato, responsabile dell’Ufficio cantonale della legislazione, delle pari opportunità e della trasparenza), Marco Mona (Dr. iur., Dr. h.c. Sc.ec avvocato, membro della Commissione nazionale per la prevenzione della tortura, già presidente dell’Associazione per la prevenzione della tortura)e John Noseda (procuratore generale del Cantone Ticino).