SwissLeg, start-up nata all'USI, candidata agli SwissAward

Comunicato stampa
Lugano, 8.01.2013

SwissLeg è una start-up nata all’Università della Svizzera italiana (USI) che produce protesi gambali di alta qualità in tempi ridotti e a prezzi molto contenuti, accessibili nei Paesi più poveri: un progetto innovativo che ha portato il suo CEO, l’alumno USI Roberto Agosta, a ricevere la nomination per uno degli SwissAward che saranno assegnati sabato 12 gennaio 2013, in diretta televisiva, ai cittadini svizzeri che più si sono distinti durante l’anno.

Insieme ai fratelli Freitag, creatori dell’omonima linea di accessori, e ad Albert M. Baehny, numero uno di Geberit, Roberto Agosta concorrerà per il riconoscimento nella categoria “economia”. In quanto nominato in una delle sei categorie (oltre a economia: cultura, politica, società, show business e sport), Roberto Agosta è in lizza anche per il premio di “svizzero dell’anno” in assoluto, il cui vincitore sarà decretato dal pubblico tramite televoto durante il galà del 12 gennaio, che sarà trasmesso in tutte le regioni linguistiche dalle emittenti televisive pubbliche SRF, RTS e RSI.

Per l’USI e per il suo Centro di Promozione Start-up, che ha lanciato la giovane impresa, la nomina ricevuta da Roberto Agosta è motivo di grande orgoglio. Per fargli sentire la vicinanza della nostra comunità accademica è stato creato un hashtag, #swissleg, che può essere usato da tutti quelli che volessero esprimere a Roberto il loro in bocca al lupo sui social media.   

SwissLeg è nata dalla collaborazione tra il direttore del Master of Advanced Studies in Humanitarian Logistics and Management dell’USI, prof. Paulo Gonçalves, e due neolaureati del Master, Roberto Agosta e Mohammad Ismail: partendo da una nuova tecnologia che consente di fabbricare protesi di ottima qualità con materiali (polimeri) a basso costo e in tempi molto ridotti, la giovane impresa intende promuovere la vendita di tali protesi a prezzi molto contenuti per aiutare quei 24 milioni di persone nel mondo che altrimenti non avrebbero la possibilità di permettersi una protesi. Le protesi di nuova concezione ideate da SwissLeg possono essere realizzate su misura in meno di tre ore, grazie a laboratori semplici, ma funzionali, e trasferibili. Per il suo progetto imprenditoriale nel 2012 SwissLeg si è aggiudicata uno degli Award promossi dalla società Startups.ch e ha conquistato il prestigioso International Arab Health Award in Rehabilitation Care.

“Ho perso entrambe le gambe in un incidente mentre servivo come soldato. […] Stavo camminando con i miei compagni quando all’improvviso ho sentito il click sotto i miei piedi. […] Sono riuscito ad arrivare alla sede di Project Hope, progetto che collabora con SwissLeg, camminando con le protesi che avevo ricevuto all’ospedale. Quando sono arrivato ho visto Luca che correva con le sue protesi e gli ho chiesto subito se io, persino io, avrei potuto correre ancora. Una voce di uno straniero ha detto dietro di me ‘sì, potrai correre ancora’. Era il signor Mohammad […]. Il giorno stesso mi hanno fabbricato delle protesi che ho potuto subito mettere e mi hanno detto: ‘ora prova a correre’. Ci ho provato e, anche se all’inizio era un po’ strano, ho cominciato lentamente a camminare, poi a fare passi più veloci e poco dopo stavo correndo. Ho iniziato a piangere per l’emozione: qualcosa che non credevo possibile era diventato realtà” (Hamza, ex soldato: http://www.youtube.com/watch?v=G6t8FhVXzHs).

Per saperne di più su SwissLeg: http://swissleg.com/index.html
Per saperne di più sul Centro di promozione Start-up: http://www.cpstartup.ch/
Per saperne di più sul Master of Advanced Studies in Humanitarian Logistics and Management: http://www.mashlm.usi.ch/
Per altre informazioni, contattie interviste: [email protected], 058 666 47 92