L'alumno USI Damien Mollard: "Sogniamo un'altra impresa storica, come all'ultimo Europeo"

Damien Mollard, al centro, assieme ad alcuni giocatori e membri dello staff rossocrociato. (Fabian Michel, ASF)
Damien Mollard, al centro, assieme ad alcuni giocatori e membri dello staff rossocrociato. (Fabian Michel, ASF)

Servizio comunicazione istituzionale

14 Giugno 2024

In Germania è tutto pronto. Il sipario, su Euro 2024, sta per essere alzato. E anche la Nazionale svizzera, in campo sabato contro l’Ungheria, è a poche ore dal suo debutto al torneo tedesco. Per tastare il polso dei rossocrociati, alla vigilia della sfida contro i magiari e di una kermesse che si preannuncia emozionante, abbiamo contattato il Team Operation Manager della “Nati” Damien Mollard. Oggi importante figura dietro le quinte della selezione elvetica, in passato il 44.enne è stato studente dell’Università della Svizzera italiana, dove nel 2005 ha conseguito una laurea quadriennale in Scienze della comunicazione. Di seguito vi proponiamo la nostra intervista all’ex centrocampista, nominato Team Operation Manager nel 2018.

 

Damien, per lei Euro 2024 rappresenta il terzo grande torneo nel ruolo di Team Operation Manager della Nazionale, dopo l’Europeo itinerante del 2021 e i Mondiali in Qatar nel 2022. Le emozioni, alla vigilia di una manifestazione simile, sono sempre le stesse?

“Direi proprio di sì, nei giorni e nelle ore che precedono il debutto della squadra si avverte sempre una grande adrenalina. E questo vale anche per noi membri dello staff che lavoriamo dietro le quinte, e che dunque non scendiamo in campo (sorride, ndr). Ognuno vuole essere certo di aver dato il miglior contributo possibile, affinché la nostra selezione possa affrontare le sue partite nelle migliori condizioni. Non vediamo l’ora di iniziare, la squadra è pronta e ci sono tutti i presupposti per fare bene”.

 

A catturare l’attenzione dei tifosi, come suggeriva, sono soprattutto le prestazioni di chi scende in campo. Dietro le quinte tuttavia, viene sempre svolto un grande lavoro di preparazione prima e di gestione poi. Può raccontarcelo, dal suo punto di vista?

“Nel mio ruolo devo coordinare lo staff dietro alla squadra. Quello che mi piace chiamare il ‘team behind the team’. Esso comprende circa una trentina di persone e si estende in vari ambiti: dal cuoco al fisioterapista, passando per l’addetto alla sicurezza e - sì, anche lui - il commissario tecnico Murat Yakin. Si tratta di un lavoro fortemente improntato sulla pianificazione, che si sviluppa sull’arco di diversi mesi e contempla visite, sopralluoghi, discussioni e trattative. Per questo, dopo aver apparecchiato il tutto così a lungo, ora anche noi non vediamo l’ora di iniziare e di vedere il progetto ‘Euro 2024’ prendere finalmente vita”.

 

Considerato il suo ruolo, il momento più emozionante in rossocrociato lo ha dunque vissuto dentro o fuori dallo stadio?

“Ce ne sono stati davvero tanti. Di quelli che solo lo sport, e in particolare il calcio, ti sanno dare. La mente, alla vigilia di un nuovo Europeo, non può fare a meno di tornare all’ultima rassegna continentale, quella disputata nel 2021. E, di riflesso, alla clamorosa impresa storica di Bucarest contro la Francia negli ottavi di finale, che aveva contraddistinto la nostra storica cavalcata. Ho avuto il privilegio di assistere a quell’incontro dalla panchina, vivendo a pochi passi di distanza l’ormai celebre rigore di Kylian Mbappé, parato da Yann Sommer. Sì, penso che quello sia stato il momento più emozionante che ho vissuto in seno alla Nazionale. Ma vorrei sottolineare che anche lontano dal rettangolo verde, la quotidianità con i ragazzi e questo splendido gruppo rappresenta qualcosa di speciale”.

 

Nel 2005 lei ha conseguito una laurea quadriennale in Scienze della comunicazione all'USI. Cosa porta con sé, oggi, di quella esperienza?

“Studiare in Ticino, e in particolare all’Università della Svizzera italiana, mi ha aperto la mente. Ho imparato una nuova lingua, conoscendo nel contempo tante persone di origini e culture diverse. Un aspetto, questo, che ho poi ritrovato in seno alla Nazionale, dove i membri dello staff provengono da più Paesi e dove da sempre, considerata la natura della Confederazione, convivono più anime. Studiare all’USI mi ha sicuramente aiutato in questo senso, dandomi tantissimo sul piano umano. Allo stesso tempo, essendo nel mio ruolo a stretto contatto con il nostro ufficio stampa, spesso posso mettere in pratica pure altre nozioni che ho appreso negli anni trascorsi a Lugano”.

 

Tra i 26 giocatori selezionati dal ct Murat Yakin non figurano calciatori ticinesi. Toccherà allora a lei - fortemente legato al nostro cantone -, assieme al direttore delle nazionali Pierluigi Tami e al giocatore del Lugano Renato Steffen, portare in alto i colori rossoblù… È pronto?

“È vero, dopo i vari Bottani, Gavranovic, Behrami e via dicendo ora in rosa non figurano giocatori ticinesi. Ma le connessioni con il vostro cantone non mancano, ed esso - al pari della lingua italiana - è molto ben rappresentato all’interno della selezione. Oltre alle persone da lei citate, aggiungerei pure il preparatore dei portieri Patrick “Fox” Foletti, l’assistente allenatore Giorgio Contini, il fisioterapista Patrick Staehli e il media officer Sergio Affuso. Tutti elementi con i quali si dialoga costantemente in italiano e che - per origine o per altri tipi di connessione - sono fortemente legati al Ticino”.

 

Un’ultima domanda: nel 2021, agli Europei itineranti, la Svizzera sfiorò le semifinali arrendendosi solo ai rigori contro la Spagna. Lei che vive la Nazionale dall’interno, oggi percepisce la stessa aria che aveva ammantato quella cavalcata storica? Un altro exploit, detto altrimenti, è nelle corde di questo gruppo?

“Tutti noi, dai giocatori allo staff, sogniamo un’altra impresa. Il gruppo è maturo e annovera diversi elementi esperti e di grande qualità. Il debutto di sabato contro l’Ungheria sarà molto importante, perché darà una prima impronta al nostro cammino. L’auspicio è che l’esito possa darci ulteriori certezze in merito al lavoro effettuato, incamerando subito dei punti importanti”.

 

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