Università, una lenta parità: "C'è molto da fare"

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Servizio comunicazione istituzionale

13 Agosto 2024

Stando ai nuovi dati dell’Ufficio federale di statistica, negli atenei svizzeri qualcosa si sta muovendo per quanto concerne il confronto tra generi nel corpo accademico. La Rettrice dell'USI, Luisa Lambertini, ne ha parlato in un'intervista pubblicata sulle pagine del Corriere del Ticino, sottolineando come - al netto del trend positivo - il lavoro da svolgere rimanga tuttavia ancora parecchio.

La tendenza evidenziata dalla tabella pubblicata sul sito dell'Ufficio federale di statistica riporta di una situazione in cambiamento negli ultimi dieci anni, ma - per l'appunto - ancora lontana da una ripartizione ottimale. "C’è ancora molto da fare - conferma Luisa Lambertini -. E siamo intenzionati a proseguire i nostri sforzi sia a livello svizzero, sia all’USI. Purtroppo, per quanto si siano fatti progressi, la tendenza positiva osservata nel corso degli ultimi dieci anni non ha ancora posto rimedio a una situazione che tutt’oggi resta chiaramente sbilanciata. Di qui la necessità di proseguire con questo processo con misure concrete". Gli ambiti di intervento, va da sé, sono molteplici. "Innanzitutto vi è l'esigenza di rimodellare un certo tipo di mentalità - prosegue la Rettrice -. Una mentalità che ha perdurato per decenni, e che va ridefinita al fine di favorire la parità e - di riflesso - maggiore equilibrio nella ripartizione delle cattedre. Un processo che però necessita di essere accompagnato da misure più incisive per accelerarne gli effetti. Per quanto concerne l’USI, nell’ultimo anno, da quando sono Rettrice, su un totale di quattro nomine tre sono state di professoresse. Un inizio molto promettente".

L'intento, in futuro, è di bilanciare ulteriormente la ripartizione. Anche grazie a dei provvedimenti concreti nei processi di selezione delle candidature. "Seguendo le migliori pratiche adottate anche in altri atenei, abbiamo deciso che almeno due donne facciano parte delle commissioni di preavviso. Inoltre abbiamo deciso che il 50% delle posizioni nella short list delle commissioni di preavviso debba essere composto da candidate di genere femminile. Il rettorato si è inoltre impegnato a valutare queste liste e a prendere decisioni appropriate se non compatibili con gli obiettivi di genere dell’Università. Per attrarre personale accademico di genere femminile, le migliori pratiche suggeriscono anche di individuare potenziali candidate prima dell’avvio delle commissioni di preavviso. Questo significa sviluppare e coltivare una rete di contatti popolata da postdoc, studentesse di dottorato e professoresse assistenti, attraverso inviti per le candidate per visite di breve periodo, sabbatici o seminari. L’USI vuole anche diventare un’università dove colleghe e colleghi lavorano volentieri e possono conciliare vita familiare e carriera: nel prossimo quadriennio quindi ci siamo impegnati a rafforzare l’offerta di servizi volti a renderla un posto di lavoro accogliente".

L'intervista integrale è consultabile scaricando il file PDF in allegato.

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