Dialogare a distanza. Letteratura e lettere

Conferenza della Prof. Sara Garau, Istituto di studi italiani

Mercoledì 17 maggio 2017
Ore 17.30
Aula A-21

La conferenza - inizialmente prevista il 5 aprile scorso - si iscrive nell'ambito del ciclo pubblico Le arti del dialogo, promosso dalla Facoltà di scienze della comunicazione con l'obiettivo di svelare – attraverso diversi contesti applicativi – le arti di questo importante processo comunicativo, che dai processi democratici a quelli che guidano l’innovazione, dalla gestione del conflitto alla migrazione, dalla comunicazione online al discorso letterario, si trova al centro della vita dell’uomo.

Le manifestazioni delle forme dialogiche in letteratura sono innumerevoli, dal dialogo di ascendenza filosofica e classica, al dialogo teatrale, senza contare quel dialogo che è ingrediente essenziale della narrazione, e che non manca nemmeno in poesia. Il percorso attraverso i testi proposto dalla Prof. Sara Garau dell’Istituto di studi italiani dell’USI nella conferenza “Dialogare a distanza. Letteratura e lettere” sarà dedicato essenzialmente a un altro fenomeno dialogico, ossia quello della scrittura epistolare, e a come questa si articola in particolare all’interno di quella Civiltà della conversazione che è il diciottesimo secolo. Si tratta di un momento in cui la lettera, non a caso, vive un ruolo da protagonista, non solo nel creare importanti reti di contatto di portata europea, ma anche nella frequenza del suo uso fittizio (nel romanzo in forma di lettere e altrove).

La comunicazione epistolare crea un dialogo sfasato, a volte lacunoso, che supera però distanze, sia spaziali che temporali. Lo scambio a distanza apre così a un confronto con l’alterità, che genera conoscenza sul mondo e sul singolo, portando non da ultimo in evidenza – e tanto più in quegli intrecci di soggettività molteplici che si costruiscono in certi usi finzionali – la relatività dei punti di vista, e la necessità della loro continua rivalutazione. «È l’altro fuori di noi, che definisce il nostro territorio, il nostro spazio nel mondo. Sicché fuori del dialogo non c’è niente» (Jolanda Insana, Quella ruga che rende visibili).