"Confine": come la stazione di Como S. Giovanni è diventata un campo profughi

Due migranti in attesa di un treno per la Svizzera alla stazione S. Giovanni di Como nell'estate del 2016. Foto: Mattia Vacca
Due migranti in attesa di un treno per la Svizzera alla stazione S. Giovanni di Como nell'estate del 2016. Foto: Mattia Vacca

Servizio comunicazione istituzionale

14 Maggio 2018

Nell'estate del 2016 oltre 500 migranti sono rimasti bloccati al confine tra Italia e Svizzera e in pochi giorni il parco antistante la stazione di Como S. Giovanni è diventato un campo profughi. Il prossimo mercoledì 23 maggio, alle 18:30 nell’aula A11 del campus di Lugano, l’Istituto Media e giornalismo e Amnesty International Svizzera organizzano la presentazione del volume Confine, realizzato sull’argomento dal ricercatore dell’USI e giornalista Philip Di Salvo, insieme ai fotogiornalisti Mattia Vacca (alumno USI) ed Emanuele Amighetti e al designer Giovanni Egeo Marchi. 

Il libro, composto da scatti, testi e visualizzazioni digitali, racconta quei giorni ed esplora il concetto di “confine” in modo ibrido, intrecciando fotografia, giornalismo e design. Alla tavola rotonda parteciperanno, oltre a Philip Di Salvo e Mattia Vacca, Chiara Guerzoni di Amnesty International Svizzera e in qualità di moderatrice Sara Sermini dell'Istituto di studi italiani. Edito da Delicious Editions, Confine e stato stampato grazie ai fondi ottenuti tramite una campagna di crowdfunding.

 

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