Master in Lingua, letteratura e civiltà italiana

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Servizio Carriere e Alumni

Sharon Widmer, Insegnante di italiano presso Coloriamo l'italiano

Il programma di Master proposto dall'Istituto di studi italiani si raccoglie attorno a un'idea forte di formazione che ambisce non soltanto a preparare gli studenti ad un futuro professionale, ma anche a permettere l'acquisizione di una matura identità culturale, davvero necessaria oggi, in un momento in cui ci troviamo esposti da un lato all'omologazione e dall'altro ad uno sterile solipsismo. Lo studio della letteratura, integrato nel contesto di una civiltà che dialoga anche con le sue componenti artistiche e musicali, ha tutte le caratteristiche per realizzare questo processo formativo nella sua interezza, proprio perché si fonda su un medium comunicativo, la parola, che consente, in modo molto più pregnante rispetto al linguaggio visivo, una vera e propria esperienza.

Come affermava il filosofo tedesco Ernst Bloch, gli uomini necessitano sempre di un'educazione alla speranza proprio per poter affrontare esperienze che li «gettino attivamente nel nuovo che si va affermando e a cui essi stessi appartengono»: la parola Erfahrung ("esperienza") indica appunto un "mettersi in cammino" che genera conoscenza. V'è in questo una forte componente progettuale che non si appaga della contingenza e dello status quo ma aspira a un cambiamento; non vagheggia ipotesi fantasiose in un futuro indeterminato ma sfida il presente sollecitandolo a rivelare ciò che ancora non appare visibile, la sua possibile utopia, di là dal rumore di fondo dell'attualità.

Nella letteratura, nell'arte, nella musica, tutto ciò acquisisce l'impronta inconfondibile del desiderio umano, suscitando immediatamente un riconoscimento e un profondo senso di appartenenza. Ha scritto il poeta russo Osip Mandel'štam: «Sui vetri dell’eternità si è steso / il mio respiro, il mio calore. // Su di esso si è impresso un disegno / ultimamente indecifrabile. // Lascia che sgoccioli il sedimento dell’attimo / il caro disegno non si può cancellare» (traduz. Gianfranco Lauretano); e Mario Luzi: «Vola alta, parola, cresci in profondità, / [...] / però non separarti / da me, non arrivare, / ti prego, a quel celestiale appuntamento / da sola, senza il caldo di me / [...]». Comprendere davvero la tradizione significa appunto cogliere quest'endiadi di eternità e rivelazione dell'attimo, contemplazione dell'universale e condivisione del sentire individuale, del caldo abbraccio dell'humanitas.

Il percorso di Master proposto dall'Istituto di studi italiani presenta una peculiarità del tutto singolare rispetto all'offerta formativa delle altre Università, perché si fonda su un piano di studi costituito da corsi che, ogni anno, si raccolgono attorno a un tema specifico: unità tematica che diviene stimolo e concreta occasione di interdisciplinarità. Esso intende offrire ai suoi studenti l'acquisizione di un maturo diritto di cittadinanza nel dominio della parola, che permetterà loro di interrogare il presente, incamminarsi consapevolmente verso il futuro e, soprattutto, di riconoscere la propria singolarità di persone.